21 febbraio 2013

Grecia, disastro umanitario: via l’euro, o interviene l’Onu


Grecia«La Grecia deve uscire subito dall’euro, svalutando la sua moneta del 20-30%, pena la definitiva distruzione dell’economia, arrivata a un tale punto di degrado da poter essere considerata come “tragedia umanitaria” e quindi cominciare anche a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu». L’allarme – totalmente ignorato dai media italiani,
interamente occupati dal “grande nulla” della campagna elettorale – è firmato dal più importante economista tedesco, Hans Werner Sinn, consigliere personale di Angela Merkel, sorretto da altri 50 economisti, tra cui Moorald Choudry, vice-presidente della Royal Bank of Scotland, la quarta banca al mondo. Rapporto urgente, presentato al Consiglio d’Europa, alla presidenza della Bce e all’ufficio centrale della commissione bilancio e tesoro dell’Unione Europea: la Grecia sta crollando e la gente ormai assalta i supermercati.
Non se ne parla né a Roma né a Berlino, né a Parigi né a Londra e tantomeno a Madrid, eppure – scrive Sergio Di Cori Modigliani in un intervento su “Come Don Chisciotte” – si racconta lo scenario ellenico in termini più che drammatici: «Una società ormai collassata, al limite della guerra civile, ormai precipitata nel baratro, sulla cui attuale realtà è stato steso un osceno velo di totale censura per impedire che le notizie vengano usate in campagna elettorale in Italia e diffuse in Spagna, dove sta esplodendo la tangentopoli iberica delle banche corrotte e Rajoy ha già fatto sapere a Bruxelles che là a Madrid si corre il rischio di veder la situazione sfuggire al controllo».

Hans Werner SinnLa Grecia è crollata, definitivamente, sotto il peso dei debiti contratti con la Bce. «Stanno assaltando i supermercati. Ma non si tratta di banditi armati. Si tratta di gente inviperita e affamata, che non impugna neanche una pistola, con la complicità dei commessi che dicono loro “prendete quello che volete, noi facciamo finta di niente”».
Cronache pre-insurrezionali: come quella della rivolta dei 150 imprenditori agricoli, produttori di agrumi, che si sono rifiutati categoricamente di distruggere tonnellate di arance e limoni per calmierare i prezzi, come richiesto dall’Unione Europea, e così hanno preso la frutta, l’hanno caricata sui camion e sono andati nelle piazze della città con il megafono, regalandola alla gente, raccontando come stanno le cose. E poi i 200 produttori agricoli, ex proprietari di caseifici, «che da padroni della propria azienda sono diventati impiegati della multinazionale bavarese Muller che si è appropriata delle loro aziende indebitate, acquistandole per pochi euro sorretta dal credito agevolato bancario». I casari «hanno preso i loro prodotti della settimana, circa 40.000 vasetti di yogurt (l’eccellenza del made in Greece, il più buon yogurt del mondo da sempre) li hanno caricati sui camion e invece di portarli al Pireo per imbarcarli verso il mercato continentale della grande distribuzione, li hanno regalati alla popolazione andandoli a distribuire davanti alle scuole e agli ospedali».


I quattro baby-rapinatori torturati dalla poliziaIn prima linea anche i movimenti anarchici, che si sono organizzati e sono passati alle vie di fatto: basta cortei e proteste, si va direttamente a rapinare le banche, per poi “socializzare” il bottino col popolo affamato, come facevano i Tupamaros in Uruguay. «Nelle ultime cinque settimane le rapine sono aumentate del 600% rispetto a un anno fa», racconta Di Cori Modigliani. «Rubano ciò che possono e poi lo dividono con la gente che va a fare la spesa». La polizia è riuscita ad arrestarne quattro, rei confessi, ma «una volta in cella li hanno massacrati di botte senza consentire loro di farsi rappresentare dai legali». Lo si è saputo perché c’è stata la confessione del poliziotto scrivano, addetto all’incresciosa mansione di “ritoccare” con Photoshop le fotografie dei quattro arrestati, due dei quali ricoverati in ospedale con gravi lesioni. Di qui la denuncia di Amnesty International, che ha denunciato la polizia polizia locale, il ministero degli interni greco e l’intero governo alla commissione diritti e giustizia dell’Unione Europea a Bruxelles, cioè il “mandante” del genocidio greco decretato dai poteri forti che in Italia hanno insediato Mario Monti. Da noi, silenzio assoluto, dai media e non solo: «Censura totale: nessun candidato alle elezioni in Italia ha fatto menzione della situazione greca attuale».

LibreIdee

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