Dopo anni di attacchi insensati e di
boicottaggi governativi e di lobby farmaceutiche, la comunità
scientifica sembra si stia decidendo a promuovere il metodo Di Bella.
Questa volta, il riconoscimento giunge da uno scienziato di provata fama
e ben accetto alla classe politica italiana.
Non tutti sanno che la somatostatina è un polipeptide, sostanza composta di amminoacidi, che ha la proprietà di inibire il principale fattore di crescita, il GH, che ha un ruolo fondamentale nell’insorgenza e proliferazione neoplastica. Nel centenario della nascita dello scienziato più discusso, è riabilitata una terapia che per soli fini politici, fu bocciata e ritenuta tossica dal Ministero della Sanità nel 1998, dopo un’assurda e contestata sperimentazione.
Ma Luigi Di Bella, con il figlio
Giuseppe ed i suoi collaboratori, nel silenzio generale ha continuato le
sue ricerche, ricevendo migliaia di pazienti e ottenendo una vasta e
proficua collaborazione con medici e farmacisti che confermano la bontà
della terapia, segnalando ottimi risultati in tutt’Italia.
Grazie a questo referto, e con l’intervento del Tribunale, l’ASL è stata obbligata alla somministrazione gratuita della terapia. Un’ importante rivincita per lo scienziato di origini siciliane morto nel 2003, troppo frettolosamente bollato come un ciarlatano. Lo studio dell’Università di Firenze è stato in seguito pubblicato sulla rivista “European Journal of Pharmacology”, ricevendone l’approvazione dall’istituto IEO, dopo il verificarsi della guarigione di cellule tumorali al seno di una trentenne.
Ora, nessuno può negare che la terapia ideata da Luigi Di Bella è efficace per combattere il cancro.
di Carmine Zamprotta
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