Carabinieri. Inizia lo scioglimento dell’Arma, sara' sostituita dall’Eurogendfor
l'Arma dei
carabinieri, in osservanza del trattato di Velsen procede a tappe
forzate al proprio smantellamento con la chiusura di numerosi reparti,
sino all’inevitabile scioglimento dell’Arma.
La legge n.84
del 12 giugno 2010 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che
verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia
locale di secondo livello. Allo stesso tempo, l’art.4 della medesima
legge introduce i compiti dell’Eurogendfor
Entro il 30
aprile quindi, nel quadro dei provvedimenti di razionalizzazione operati
dal Comando Generale conseguentemente ai tagli imposti dal contenimento
della spesa, saranno soppresse le aliquote Artificieri antisabotaggio
dei comandi provinciali di Latina, Messina, Caltanissetta e Brindisi,
nonché del Gruppo Operativo Calabria e dello Squadrone Eliportato
Cacciatori di Sardegna.
Che cosa e' l'Eurogendfor?
Si chiama
Eurogendfor, Forza di Gendarmeria Europea, risponde solo ad un comitato
interministeriale, gode di totale immunità internazionale, e da
quest’anno soppianta la Polizia di Stato, relegata ad un ruolo
secondario su base locale, mescolata alla bassa forza (sottufficiali)
dell’Arma. Torno sul tema dopo due anni per via della grande
disattenzione sul controllo militare a carattere generale in atto nel
vecchio continente.
Addio Europa
sotto lo zio Sam. “Occorre smettere di considerare la pace come una
specie di diritto acquisito, garantito dall’articolo 11 della
Costituzione, ma di fatto delegato ad altri. Occorre considerare le
Forze Armate come strumenti di guerra anziché come mezzi indispensabili
per qualsiasi pace possibile” parola del generale Carlo Jean, che nel
2003, a capo della Sogin, pretendeva di realizzare illegalmente a
Scanzano Jonico il deposito unico di scorie atomiche. Detto e fatto,
grazie alla legge 84 del 14 maggio 2010, andata poi in vigore il 12
giugno 2010, votata anche dall’opposizione, e praticamente
all’unanimità, ecco Eurogendfor (European Gendarmerie Force – EGF),
ovvero, la Forza di Gendarmeria Europea, svincolata dal controllo
parlamentare e giudiziario.
Usa Ue.
Ora soppianta
la Polizia di Stato, relegata ad un ruolo secondario su base locale,
mescolata alla bassa forza (sottufficiali) dell’Arma. ’Fedeli nei
secoli’ i sottufficiali e la truppa confluiranno nella PS, ormai
degradata a polizia regionale di secondo livello. L’accordo, in base al
Trattato di Velsen, è stato reso esecutivo dai Paesi che sono dotati di
Polizie militari: Francia (Gendarmerie), Spagna (Guardia Civil),
Portogallo (Guardia nacional), Olanda (Marechaussée) e per l’Italia, i
Carabinieri. Romania e Lituania aderiranno a breve.
European
Gendarmerie Force - All’articolo 3 si legge: «la forza di polizia
multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale
permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza
(Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo
coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN -ovvero-
l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che
governa EUROGENDFOR».
Le
caratteristiche portanti -definite dall’articolo 1- configurano la EGF
come «una Forza di Gendarmeria Europea operativa, pre-organizzata, forte
e spiegabile in tempi rapidi al fine di eseguire tutti i compiti di
polizia nell’ambito delle operazioni di gestione delle crisi». Al
servizio di chi? L’articolo 5 recita: «EUROGENDFOR potrà essere messa a
disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU),
dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE),
dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre
organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche».
La Nato, vale a
dire gli Usa, hanno voce in capitolo nell’ordinare le «missioni» per
Eurogendfor. A chi risponde? Un comitato interministeriale (CIMIN) con
sede a Vicenza nella caserma carabinieri “Chinotto”, composto dai
rappresentanti ministeriali dei Paesi aderenti (Difesa ed Esteri),
esercita in esclusiva il «controllo politico» sulla nuova Polizia
militare e decide di volta in volta le condizioni di ingaggio. L’EGF
dipende solo dal CIMIN. In altri termini: l’European Gendarmerie Force
non risponde ad alcun Parlamento, nè nazionale nè europeo.
Super polizia
sovranazionale - Gode anche di una sorta di totale immunità
internazionale. Missioni e compiti? L’articolo 4 illustra un ampio
spettro di attività: «EGF potrà essere utilizzato al fine di: condurre
missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere
consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello
svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di
indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione
del traffico, controllo delle frontiere e attività generale
d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale,
individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle
autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e
mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici; formare gli operatori
di polizia secondo gli standard internazionali: formare gli istruttori,
in particolare attraverso programmi di cooperazione».
A quali crisi
si fa riferimento? Si allude cripticamente a quelle inquadrate «nel
quadro della dichiarazione di Petersberg». Scarne righe ufficiali
avvertono che «Il Consiglio ministeriale della UEO, riunito a
Petersberg, presso Bonn, approvò, il 19 giugno 1992, una Dichiarazione
che individuava una serie di compiti, precedentemente attribuiti alla
stessa UEO, da assegnare all’Unione Europea; le cosiddette ‘missioni di
Petersberg’ sono le seguenti: missioni umanitarie o di evacuazione,
missioni intese al mantenimento della pace, nonché le missioni
costituite da forze di combattimento per la gestione di crisi, ivi
comprese operazioni di ripristino della pace».
Prerogative -
Nel trattato di Velsen si scopre che l’EGF gode di una totale immunità:
articolo 21) «Inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi»;
articolo 22) «Le proprietà e i capitali di EGF e i beni che sono stati
messi a disposizione per scopi ufficiali, indipendentemente dalla loro
ubicazione e dal loro detentore, saranno immuni da qualsiasi
provvedimento esecutivo in vigore nel territorio delle Parti»; articolo
23) «Le comunicazioni indirizzate ad EGF o da queste ricevute non
possono essere oggetto di intercettazioni o interferenza»; articolo 28)
«i Paesi firmatari rinunciano a chiedere un indennizzo per danni
procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle
operazioni. L’indennizzo non verrà richiesto neanche in caso di
ferimento o decesso del personale di Eurogendfor»; articolo 29) «gli
appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire procedimenti a loro
carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato
ospitante che nel ricevente, in uno specifico caso collegato
all’adempimento del loro servizio». Per gli ufficiali, l’Arma aumenta il
suo potere: dovrà rispondere solo al CIMIN (ovvero a ufficiali e
rappresentanti del Ministero Esteri e Ministero Difesa); manterrà i suoi
poteri in Italia e nel mondo godendo di privilegi impensabili in uno
Stato di diritto, fino ad una totale immunità e insindacabilità.
Sotto il
profilo operativo, l’attività di EGF è assicurata dal comandante,
attualmente il colonnello Jeorge Esteves. EGF ha un bacino di capacità
ad alta prontezza operativa, variabile a seconda dell’esigenza, che
consente la possibile attivazione di 800 uomini e 2.300 di riserva entro
30 giorni. L’EGF potrà operare in qualsiasi parte del globo terrestre,
sostituirsi alle forze di Polizia locali, agire nella più totale
immunità giudiziaria e al termine dell’ingaggio, dovrà rispondere delle
sue azioni al solo comitato interno.
Nel 2010 la
Camera ha approvato la «Ratifica ed esecuzione della Dichiarazione di
intenti tra i Ministri della difesa di Francia, Italia, Olanda,
Portogallo e Spagna relativa alla creazione di una Forza di gendarmeria
europea, con Allegati, firmata a Noordwijk il 17 settembre 2004, e del
Trattato tra il Regno di Spagna, la Repubblica francese, la Repubblica
italiana, il Regno dei Paesi Bassi e la Repubblica portoghese per
l’istituzione della Forza di gendarmeria europea, Eurogendfo, firmato a
Velsen il 18 ottobre 2007». Presenti 443, Votanti 442, Astenuti 1,
Maggioranza 222. Hanno votato sì 442. Nello stesso anno, anche il Senato
ha approvato senza colpo ferire. Per caso, qualche parlamentare ha
letto i 47 articoli del Trattato?
Anomalie -
Innanzitutto la pregressa operatività. La legge di ratifica risale al 14
maggio di due anni fa, mentre il quartiere generale è stato insediato a
Vicenza nel 2006. Anzi secondo il Ministero della Difesa “La EGF
rappresenta un’iniziativa joint, nata nel 2003 in seno all’Unione
Europea”. In effetti il bimestrale ufficiale del dicastero bellicco
denominato Informazioni Della Difesa (nel n° 3 del 2010) attesta che “il
18 gennaio, la Presidenza del CIMIN ha incaricato il QGP di Vicenza di
studiare un piano finanziario relativo alla potenziale missione. Il 2
febbraio il CIMIN ha proposto l’uso della forza in ambito MINUSTAH –
Missions des Nationes Unies pour Stabilisation en Haiti. L’8 febbraio,
il CIMIN, con procedura elettronica, ha approvato la partecipazione
della EGF alla missione”.
Seconda
incongruenza: la sede scelta per EGF: la caserma dei carabinieri
‘Generale Chinotto’, a Vicenza. La medesima città è occupata dalla
grande base militare Usa -in fase di ampliamento (Dal Molin) multiforme
fuori e dentro l’area urbana- a disposizione soltanto del Pentagono, che
vi mantiene un buon numero di testate nucleari (Site Pluto nel comune
di Longare), “con i carabinieri di grado inferiore ignari dei pericoli
ambientali e sanitari- usati alla stregua di cani da guardia” come
affermano alcune fonti. Dubbi e perplessità, ma anche considerazioni
poco rassicuranti sulla Forza di Gendarmeria Europea sono stati espressi
sia da addetti ai lavori, a cominciare dal Sindacato della Polizia,
oltre che da storici e analisti.
Tratto da TerraRealTime
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