Gli esseri umani sono gli unici animali che consumano il latte di altre specie, e lo fanno anche dopo lo svezzamento. Tre quarti degli adulti, nel mondo, sono intolleranti al lattosio, cioè
sono privi dell’enzima (lattasi) necessario ad agire sullo zucchero che
si trova nel latte (lattosio); questo impedisce loro di digerire
adeguatamente il latte e conduce a malattie del sistema digerente più o
meno serie.
Il profilo nutrizionale del latte è simile a quello della carne. Entrambi i cibi contengono un quantitativo simile di proteine e grassi saturi. Come la carne, il latte è completamente privo di fibra e delle centinaia di sostanze fitochimiche contenute nei cibi vegetali, che si sono rivelate fattori di protezione contro le malattie degenerative come la malattia coronarica e il cancro. [Goodland2001]
Inoltre, la possibilità di mantenere le ossa forti dipende, più che dall’aumentare l’introito di calcio, dal prevenirne le perdite. La perdita di calcio è un processo normale, che avviene attraverso la circolazione sanguigna, l’urina, il sudore e le feci; questo calcio deve poi esser rimpiazzato con nuovo calcio preso dal cibo o dalle ossa. Uno dei più importanti fattori nelle perdita di calcio sono le diete ad alto contenuto proteico, che fanno sì che una maggior quantità di calcio venga persa attraverso le urine. Naturalmente le diete ricche di carne e latticini superano di molto i livelli di proteine raccomandati. [PCRM1999] Inoltre, le proteine derivanti da cibi animali probabilmente causano una perdita di calcio maggiore rispetto a quelle vegetali, e latte e latticini sono molto ricche di proteine animali, quindi, anche se sono ricchi di calcio, il bilancio finale è spesso negativo, il che causa una perdita di calcio nelle ossa, per compensare il calcio perduto.
L’alta incidenza di osteoporosi nei paesi in cui il consumo di latticini è alto è un’ulteriore indicazione della sua inefficacia nel contrastare il problema della ossa fragili. Il recente report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO sulle evidenze raccolte sul problema osteoporosi, indica che per la maggior parte delle persone sembra non esserci alcuna correlazione tra un aumento dell’introito di calcio e una diminuzione del rischio di fratture ossee. Le raccomandazioni OMS/FAO per l’osteoporosi indicano di mangiare più frutta e verdura piuttosto che affidarsi ai latticini per assicurarsi una buona salute delle ossa. [WHO/FAO2002]
Riferimenti bibliografici
[Goodland2001] Goodland R., The Westernization of Diets – The Assessment of Impacts in Developing countries – with special reference to China, DRAFT, 2001
[PCRM1999] Physician Committee for Responsible Medicine, PCRM. Vegetarian Starter Kit, PCRM, 1999
[WHO/FAO2002] WHO/FAO, Diet, nutrition, and the prevention of chronic disease. Report of the Joint WHO/FAO expert consultation, 26 April 2002.
[Willet2001] Walter C. Willett, Eat, Drink and Be Healthy, The Harvard Medical School Guide to Healthy Eating, Simon & Schuster, 2001
Il profilo nutrizionale del latte è simile a quello della carne. Entrambi i cibi contengono un quantitativo simile di proteine e grassi saturi. Come la carne, il latte è completamente privo di fibra e delle centinaia di sostanze fitochimiche contenute nei cibi vegetali, che si sono rivelate fattori di protezione contro le malattie degenerative come la malattia coronarica e il cancro. [Goodland2001]
La produzione di carne e quella di latte
sono strettamente collegate; l’una può essere considerata il
sottoprodotto dell’altra. Gli effetti sulla salute di un aumentato
consumo di latte e latticini sono simili a quelli provocati da un
aumento del consumo di altri prodotti animali, come la carne e lo
strutto. Anche se i latticini a basso contenuto di grassi possono
sembrare più salutari, il grasso rimosso nella loro produzione non viene
mai sprecato, ma viene consumato in forma di burro, panna, gelati o nei
cibi confezionati, quindi il netto degli effetti positivi sulla salute
pubblica è pari a zero. Oggi sono ormai disponibili evidenze scientifiche del fatto che i latticini non portano alcun beneficio che
non sia ottenibile in modo migliore da altre fonti, e che il loro
consumo pone seri rischi che contribuiscono alla morbidità e alla
mortalità . [Goodland2001]
Si crede comunemente che il contenuto di calcio del latte di mucca lo
renda un cibo essenziale per prevenire il problema della ossa fragili,
specie nei bambini. Il problema è che, anche se il latte può essere un
modo efficiente per incamerare calcio dal cibo, ha anche molti
svantaggi, in particolare un contenuto di grassi saturi molto alto. Come
dichiara il prof. Walter Willett, “bere tre bicchieri di latte al
giorno equivale a mangiare dodici fette di pancetta oppure un big mac e
una porzione di patatine fritte”. [Willet2001]Inoltre, la possibilità di mantenere le ossa forti dipende, più che dall’aumentare l’introito di calcio, dal prevenirne le perdite. La perdita di calcio è un processo normale, che avviene attraverso la circolazione sanguigna, l’urina, il sudore e le feci; questo calcio deve poi esser rimpiazzato con nuovo calcio preso dal cibo o dalle ossa. Uno dei più importanti fattori nelle perdita di calcio sono le diete ad alto contenuto proteico, che fanno sì che una maggior quantità di calcio venga persa attraverso le urine. Naturalmente le diete ricche di carne e latticini superano di molto i livelli di proteine raccomandati. [PCRM1999] Inoltre, le proteine derivanti da cibi animali probabilmente causano una perdita di calcio maggiore rispetto a quelle vegetali, e latte e latticini sono molto ricche di proteine animali, quindi, anche se sono ricchi di calcio, il bilancio finale è spesso negativo, il che causa una perdita di calcio nelle ossa, per compensare il calcio perduto.
L’alta incidenza di osteoporosi nei paesi in cui il consumo di latticini è alto è un’ulteriore indicazione della sua inefficacia nel contrastare il problema della ossa fragili. Il recente report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO sulle evidenze raccolte sul problema osteoporosi, indica che per la maggior parte delle persone sembra non esserci alcuna correlazione tra un aumento dell’introito di calcio e una diminuzione del rischio di fratture ossee. Le raccomandazioni OMS/FAO per l’osteoporosi indicano di mangiare più frutta e verdura piuttosto che affidarsi ai latticini per assicurarsi una buona salute delle ossa. [WHO/FAO2002]
Riferimenti bibliografici
[Goodland2001] Goodland R., The Westernization of Diets – The Assessment of Impacts in Developing countries – with special reference to China, DRAFT, 2001
[PCRM1999] Physician Committee for Responsible Medicine, PCRM. Vegetarian Starter Kit, PCRM, 1999
[WHO/FAO2002] WHO/FAO, Diet, nutrition, and the prevention of chronic disease. Report of the Joint WHO/FAO expert consultation, 26 April 2002.
[Willet2001] Walter C. Willett, Eat, Drink and Be Healthy, The Harvard Medical School Guide to Healthy Eating, Simon & Schuster, 2001
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