di Riccardo Tristano Tuis* fonte: 432hertzlarivoluzionemusicale.com
«La
musica è una scienza che deve avere regole certe: queste devono essere
estratte da un principio evidente, che non può essere conosciuto senza
l’aiuto della matematica. Devo ammettere che, nonostante tutta
l’esperienza che ho potuto acquisire con una lunga pratica musicale, è
solo con l’aiuto della matematica che le mie idee si sono sistemate, e
che la luce ne ha dissipato le oscurità.» Jean Philippe Rameau
Originariamente la musica faceva parte del quadrivium, l’ordinamento didattico in cui le quattro arti liberali dette matematiche,
ossia aritmetica, geometria, musica ed astronomia, costituivano il
corpus d’istruzione superiore rispetto al trivium, le arti liberali
dette retoriche, corrispondenti a grammatica, logica e
retorica.
La posizione della musica fra le arti del quadrivium
rispondeva alla rappresentazione della forma mentis del tempo
che vedeva la musica come scienza basata sulle leggi matematiche e
fisico-acustiche e generata dall’aritmetica. Ai giorni nostri, invece,
la musica è considerata come la regina delle Arti ma questo è dovuto al
fatto che essa, sebbene sia parte della Scienza delle vibrazioni, è
stata sempre più secretata nello status di Arte,
limitandone l’enorme influsso che avrebbe potuto esercitare sull’uomo e
sull’ingegneria sociale. Non a caso filosofi come Hegel, Schilling,
Schopenhauer o Nietzsche collocano la musica in primo piano nei loro
sistemi filosofici.
Storicamente i primi attacchi alla scienza musicale — in cui erano compresi lo studio delle armoniche e delle proporzioni insegnate da giganti del pensiero come Pitagora e Platone — furono perpetrati dalla Chiesa Cattolica Romana.
Nonostante la messa al bando dello studio delle armoniche e delle
proporzioni, Papa Gregorio IX decise di bandire nella cosiddetta musica
sacra il tritono — intervallo di quarta aumentata presente nel modo Lidio — definendolo come “Intervallo del Diavolo” o Diabolus in Musica. Purtroppo anche durante l’Illuminismo si continuò a boicottare la musica universalis
e scienziati come Galileo, Cartesio e Newton — per coesistere con
l’egemonia della Chiesa — pubblicamente non mostrarono alcun interesse
riguardo le armoniche e la proporzione aurea e questo antico sapere venne perduto
dalle successive generazioni di scienziati fino ai giorni nostri. Di
fatto nel mainstream scientifico ufficiale solo ora si ricomincia a
parlare dell’importanza delle armoniche e della proporzione aurea,
quest’ultima da poco riscoperta dalla scienza per l’importanza che
riveste anche nelle dimensioni atomiche (questo trend è condiviso anche dai traders che hanno rispolverato la geometria sacra ed i numeri di Fibonacci per compiere l’analisi dei titoli di Borsa).
Del resto la scienza del secolo scorso, inizialmente con l’equazione E=mc² e poi con la teoria delle superstringhe, non a caso è giunta alla conclusione che il nostro mondo non è che un immensa sinfonia di vibrazioni armoniche e disarmoniche e che la materia è solo il nostro modo di interpretarne alcune. In una recente intervista su Scienza e Conoscenza Michio Kaku, fisico teorico co-fondatore della Teoria dei Campi delle Stringhe,
ha dichiarato che «La Fisica è la legge dell’armonia di stringhe
vibranti, la Chimica sono le varie melodie che si possono suonare quando
queste stringhe si scontrano l’un l’altra.(…) L’universo è una sinfonia di stringhe.»,
questo parallelismo tra musica e stringhe è più che legittimo anche
matematicamente parlando e nel proseguo del mio articolo metterò in
evidenza come i numeri 8, 888 e 24 (multipli dell’8), impiegati nelle
funzioni modulari della Teoria del Tutto più accreditata nel mondo
scientifico, facciano parte della matematica della Vita e sono presenti
nei protocolli della musica di Bosman e della mia Scala Aurea: la 432Hz
Golden Scale.
Il sommo
genio del Rinascimento, Leonardo da Vinci — che pochi sanno fu anche un
abile suonatore di lira — anticipò le moderne scoperte della meccanica
quantistica e del moderno paradigma olografico con questo audace
pensiero «A le stesse leggi obbediscono le onde sia de l’acqua sia del
suono e della luce»(1). Si è dovuto arrivare al moderno paradigma
olografico di David Bohm, fisico tra i più rivoluzionari del Novecento, e
dell’illustre neuroscienziato Karl Pribram per comprendere l’intuizione
del genio vinciano. L’universo intero è prodotto di onde vibranti,
compreso il nostro pensiero conscio e inconscio… quando osserviamo il
tracciato di un encefalogramma stiamo osservando uno spartito del
pensiero a quattro voci: stato delta, theta, alfa e beta; e come
quest’ultimo — definito stato ordinario di consapevolezza — sia una
delle voci della realtà, ma certamente non l’unica.
Ma in
questo Medio Evo tecnologico, dove la mente digitale crede ancora nel
mito dell’oggettività scientifica e ancora seziona con un bisturi
mentale osservazione e osservato e arte e scienza inevitabilmente la
musica e lo scientismo continueranno a dimenticarsi che per generare i
suoni bisogna conoscere la proportio aurea studiata da giganti del
pensiero come Pitagora, da Vinci, Bruno e Böhme. Continueranno a
dimenticarsi che esiste un’intonazione scientifica con cui fare la
musica e che le proporzioni auree non sono contemplate nel sistema
temperato, dimenticandosi che i rapporti tra le note dovrebbero seguire
gli stessi rapporti matematici che governano la riproduzione di molte
specie, la fillotassi e il nostro sistema solare o, se preferite,
sistema Sol-La-Re.
Negli
ultimi tre anni in Internet si è molto parlato dell’intonazione con il
La corista a 432 Hz, presentandola, a volte, come fosse una novità
usando slogan tipo «c’è una nuova frequenza nell’aria». Questa
intonazione, in realtà, era già molto diffusa nel passato, molti teatri
italiani ed europei la usavano assieme al La a 430 Hz e a 435 Hz. Queste
tre intonazioni furono impiegate da geni come Mozart, Beethoven, Verdi,
ecc. per comporre le loro immortali opere. Su molti blog e siti
dedicati alla musica a 432 Hz si è molto parlato della cosiddetta Tuning
Conspiracy, il presunto complotto sull’intonazione a 440 Hz, calcando
la mano sull’informazione sensazionalistica che l’intonazione a 440 Hz
fu imposta alla prima conferenza internazionale organizzata dal ministro
della Propaganda nazista Joseph Paul Goebbels, che la presentò come
l’intonazione ufficiale germanica. Ricercatori come Vassilatos affermano
che già ai tempi delle imponenti parate nazionalsocialiste i nazisti
usassero gli infrasuoni per creare stati di malessere diffuso tra la
popolazione.
L’intonazione
a 440 Hz, rispetto alla 432 Hz, tende a stimolare maggiormente il
sistema nervoso centrale e, probabilmente, già ai tempi dei nazisti era
noto come le diverse intonazioni creassero diverse sensazioni e risposte
fisiologiche negli ascoltatori. Ma la presunta Tuning Conspiracy dei
tempi moderni potrebbe essere spiegata semplicemente con il fatto che
Hitler, in quanto profondo estimatore del grande compositore Richard
Wagner, avesse ordinato a Goebbels di scegliere il La a 440 hertz come
intonazione ufficiale germanica solamente perché Wagner e la Scuola
Romantica impiegavano proprio questa intonazione. Storicamente già nel
1815, al Congresso di Vienna, lo Zar Alessandro I chiese un suono più
“brillante” e tale richiesta fu supportata poi da tutte le famiglie
reali d’Europa. Anche la Chiesa sostenne un’intonazione più alta
congetturando che più fosse alta e più si sarebbe avvicinava a Dio. In
Europa il La a 440 hertz fece la sua comparsa con le bande militari
russe e austriache, ma nel 1917 sembra che l’American Federation of
Musicians accettò il La a 440Hz come intonazione standard e nel 1920 lo
fece anche il governo americano.
Solo nel
settembre 1938 la Commissione Acustica della Radio di Berlino richiese
alla British Standard Association di organizzare un congresso a Londra
per adoperare in campo internazionale l’intonazione a 440 Hz della radio
tedesca. E fu l’International Standardizing Organization a porre
internazionalmente il La a 440 hertz e nel 1971 questa intonazione fu
ulteriormente riconosciuta sul piano giuridico da una delegazione
nominata dal Consiglio d’Europa, nonostante un referendum attuato dai
musicisti francesi contro l’imposizione di questa intonazione. Ma di là
dell’ambito storico quello che più mi preme è fare un po’ di chiarezza
su tanta disinformazione e congetture apparse sul web riguardo la 432 Hz
che, in questo modo, ha creato due fazione opposte: i pro 432 Hz ed i
contro 432 Hz. Per far questo però c’è bisogno di un’introduzione.
Fin
dall’antichità si era compreso che il corpo umano e la natura si
basassero sulla proportio aurea. Il numero irrazionale, la cui
approssimazione è 0,618, è noto con il nome di numero Aureo ed è
definito il rapporto della sezione aurea o proporzione aurea. Per
LaRouche e per lo Schiller Institute la stessa voce umana, oltre ad
essere lo strumento base per la musica, è un vero e proprio processo
vivente aureo. LaRouche ha rilevato come il Da Vinci, attraverso i suoi
studi morfologici, ha mostrato come tutti i processi viventi hanno una
loro geometria interna basata sulla Sezione Aurea. Il Schiller Institute
ha fatto un suo caposaldo il concetto che la musica è il prodotto della
voce e, ancor prima, della mente umana. Siccome la voce umana e la
nostra mente si basano sulla Sezione Aurea anche la musica deve
rispecchiare le forme geometriche dei suoi due “genitori” invocando,
assieme al belcanto, un’intonazione con il La del corista a 432 Hz
poiché questa è l’intonazione più consona al registro vocale umano. Ora,
se ascoltassimo una musica basata sulla Spirale Aurea e intonata con la
nostra biologia sarebbe in qualche modo una musica per la Vita, sia a
livello biologico che percettivo poiché userebbe la stessa matematica di
entrambi. Ora che sappiamo quali proporzioni usare per creare una scala
musicale che tenga conto della nostra biologia e del nostro ascolto
logaritmico non ci resta da capire a quali frequenze intonare ogni
singola nota della stessa.
Ora
chiameremo in causa le ricerche di alcuni dei pionieri delle
neuroscienze e degli studi sulle frequenze. Ci sono innumerevoli studi
di laboratorio che hanno dimostrato che le onde sonore sono in grado di
modificare la pressione sanguigna, la respirazione, il battito cardiaco,
la resistenza elettrica della pelle, la sudorazione, la risposta
neuroendocrina, la concentrazione e le onde cerebrali. Le onde ELF e gli
infrasuoni, ad esempio, sono le frequenze che maggiormente ci
influenzano. Andrija Puharich, medico e pioniere delle ricerche
sull’elettrobiologia e sulle capacità extrasensoriali del cervello fece
numerose scoperte riguardo uno specifico infrasuono: gli 8 hertz. Scoprì
che a questa frequenza le onde cerebrali attivavano sia le capacità
extrasensoriali sia la sincronizzazione biemisferica, in grado di farci
aumentare la predisposizione a imparare, a essere più creativi e ad
avere profonde intuizioni di natura scientifica, mistica o
comportamentale. Puharich, inoltre, brevettò una tecnologia in grado di
scindere la molecola dell’acqua e gli 8 hertz erano parte integrante del
processo; fece numerosi esperimenti di elettrolisi con l’ausilio degli 8
hertz e dei suoi multipli di frequenza creando, dopo 3 giorni, degli
amminoacidi e forme primitive di proteine con la loro relativa
bio-luminescenza nell’acqua sterilizzata. Il connubio tra 8 Hz e la Vita
è stato successivamente verificato da altri ricercatori che scoprirono
che la ghiandola pineale è attivata direttamente mediante l’emissione di
un segnale ad 8 cicli per secondo, mentre la melatonina, uno degli
ormoni prodotti da questa ghiandola endocrina, induce, con un identico
segnale, la replicazione del DNA, rafforzando la riparazione del danno
del DNA dovuto alla vecchiaia e perfino la rigenerazione cellulare.
L’Epifisi
inoltre favorisce il rilascio serotoninico, con azione antidepressiva,
potenziando il sistema immunitario ed il Sistema Nervoso Centrale. Il
Dott. Robert Becker, nel suo libro Cross Currents, dimostrò che il
calcio, elemento indispensabile anche nei processi di guarigione, è
rilasciato a una frequenza di 16 cicli al secondo, ossia il primo
multiplo degli 8 Hz. Come rilevato dal Dott. Dieter Broers dell’Istituto
di Biofisica e del Dipartimento di Clinica Sperimentale dell’Università
di Berlino e inventore del dispositivo Mega Wave: «Ananda è stato il
primo a suggerire che la pinolina prodotta dalla ghiandola pineale
risuona a 8Hz, e sarà il rimedio per il cancro. Ho osservato questo
processo per molto tempo, finché non è stato confermato e lo era già
durante la mia ricerca sul Mega Wave.»
Ora che
abbiamo incominciato a comprendere l’importanza della frequenza/numero 8
ed i suoi relativi multipli nella nostra biologia, dobbiamo constatare
che la normale musica a 432 Hz suonata in scala equo temperata ha
solamente il La a 432 Hz che è un diretto multiplo dell’8 ma, se è per
questo, anche il La a 440 Hz è un suo diretto multiplo. Nel mio libro
432 Hz: La Rivoluzione Musicale accenno agli studi della biofisica sugli
angoli a 90°, con cui purtroppo sono costruite le nostre case, che
danno squilibri magnetici al corpo umano (negli angoli ci sono
specifiche frequenze simili a quelle del reumatismo). Se toccate punti
specifici degli angoli della vostra casa questi scompensi biologici sono
istantaneamente individuabili a causa di un indebolimento nella
tensione muscolare. Anche se la persona non ne è consapevole
immediatamente il suo sistema nervoso centrale (SNC) viene inibito
assieme all’importante neurotrasmettitore denominato acetilcolina ed al
suo posto subentrano i suoi antagonisti come, ad esempio, l’atropina.
Quest’ultima alla lunga provoca fatica muscolare e debolezza sull’SNC.
L’atropina esercita essenzialmente effetti di natura eccitatoria sul
sistema nervoso centrale ed a basse dosi provoca lieve irrequietezza,
mentre ad alte dosi causa agitazione e disorientamento.
Uno dei
primi test fatti nel 2005 con l’AUMega Music (musica a 432 Hz ma
composta con protocolli basati sulla matematica del Pentaedro di
Sierpinski e, parzialmente, con la matematica dell’8) di Ananda Bosman è
stato proprio il vedere se la musica a 432 hertz influiva sul sistema
nervoso centrale. Il test fu fatto in modo privato da un docente
universitario esperto in biofisica legate alle biopatologie ambientali.
Il docente, che al momento preferisce l’anonimato, scoprì che l’AUMega
Music era in grado di contrastare gli effetti dannosi dovuti ai campi
elettromagnetici dell’ambiente che abbassano la presenza di
acetilcolina. Nell’istante in cui la persona ascoltava la musica di
Bosman veniva stimolato il rilascio di acetilcolina nel corpo portando
ad un livello ottimale il suo tono muscolare; ma nel momento in cui la
musica cessava, istantaneamente, il tono muscolare calava e la persona
tornava a essere soggetta alla diminuzione dell’acetilcolina. Un veloce
test sul tono muscolare (tecnica usata dai kinesiologi) o un prelievo
del sangue fatto prima e durante l’ascolto della musica a 432 hertz di
Bosman vi può dimostrare empiricamente come essa è in grado di
influenzare il vostro SNC.
Da
questi primi test, ripetuti in mia presenza e davanti ad altre 30
persone nel 2009, si potrebbe pensare che tutta la musica a 432 hertz
abbia queste proprietà benefiche. Purtroppo una volta testata altra
musica a 432 hertz, tra cui niente meno che un Andantino di Mozart,
notammo che la sola intonazione a 432 cicli per secondo non era
sufficiente a creare un feedback positivo al Sistema Nervoso Centrale.
Qui possiamo fare la prima distinzione che da ragione sia ai favorevoli
che hai contrari a questa intonazione. Di fatto c’è musica a 432Hz che,
come la musica a 440 Hz, non da alcun miglioramento all’SNC, ma c’è
anche musica a 432 Hz, come quella di Bosman, che ha un effetto
positivo. La AUMega Music sembra funzionare perché impiega un rigido
protocollo ideato da Bosman stesso che la normale musica intonata a 432
Hz non usa. Questo protocollo l’ho ulteriormente perfezionato in un
modello in cui ci si avvale di un’intonazione con il La corista intonato
a 432 Hz ma, a differenza della musica a 432 Hz o della AUMega Music,
viene impiegata la Golden Scale (Scala Aurea) in cui ad ogni singola
frequenza della nota corrisponde un diretto multiplo dell’8. Solo con
questa scala completamente quantizzata sulla matematica dell’8 (1), che
presento nel mio libro, si porta l’intonazione con il corista a 432 Hz
alla sua forma più perfetta e coerente. Da qui il titolo del mio libro
432 Hz: La Rivoluzione Musicale in quanto la rivoluzione non è di per sé
questa intonazione quanto la sinergia tra una nuova scala ed una
intonazione completamente quantizzata sulla matematica dell’8. Bosman,
giustamente, per differenziare la sua musica dalla normale musica a 432
Hz ha coniato il termine AUMega Music, io ho fatto altrettanto creando
un logo di certificazione per la musica a 432 hertz con l’uso della
Scala Aurea, la 432 Hz Golden Scale. Spero che questo articolo faccia un
po’ di chiarezza sull’intonazione a 432 Hz, sfatando alcuni suoi miti
dal sapore new age ma anche alcune critiche gratuite nei confronti di
questa intonazione, forse dovute ad una sua presentazione superficiale,
boriosa e sensazionalistica fatta in alcuni specifici siti web. Come
disse Lorenz Mizler, allievo di J. S. Bach, e fondatore di una Società
semisegreta di Scienze Musicali in cui militarono nientemeno che Haendel
e lo stesso Bach: «La musica è il suono della matematica.»… sì, ma la
matematica dell’8.
Note
(1)
I cosiddetti nodi di Leonardo assomigliano all’8 e spesso nei suoi
dipinti questi noti sono disposti a numeri di 8, 32, 96, ecc… tutti
multipli dell’8. I nodi di Leonardo sono presenti in maniera massiccia
nella poco conosciuta opera nella Sala dell’Asse del Castello Sforzesco
di Milano, ma li possiamo trovare anche nella Dama con l’Ermellino o
nella Monna Lisa. Nelle sei incisioni fatte per la sua scuola di pittura
di Milano come tema principale ci sono questi 8 camuffati da nodi e ci
sono sette cerchi in cui c’è inciso: Leo-nar-di-aca-de-mia-vici. Un
ottavo cerchio racchiude i sette cerchi più piccoli e i nodi di
Leonardo. Anche la sua versione del cuscinetto a sfera prevede una
figura ottagonale e nel suo progetto si possono notare otto sfere.
Perché questa ossessione di Leonardo per questo numero? Leonardo è noto
per le sue opere ricche di messaggi subliminali di chiara matrice
esoterica, forse il sommo genio del Rinascimento si stava riferendo alla
Legge dell’Ottava o al sapere dei costruttori di piramidi in cui l’otto
e i suoi multipli sono presenti nelle piramidi di Giza?
Articolo pubblicato nel n° 86 della rivista Nexus New Times
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