I commissari
della troika ad Atene per imporre al governo fantoccio di Samaras nuovi
tagli nel settore pubblico. Dopo la tv di Stato Ert l’esecutivo vuole
chiudere quattro ospedali di Atene. UE e multinazionali pretendono un
taglio del salario minimo.
Il ‘nuovo’
governo Samaras, nato dall’abbandono dei ministri di Sinistra
Democratica (Dimar) - che però mantiene l’appoggio esterno – è di nuovo
scosso dalle polemiche. Scatenate da Makis Voridis, portavoce del gruppo
parlamentare di Nea Dimokratia, il partito di centro-destra del
premier, che intervenendo durante il nono congresso del suo partito ha
accusato il partito socialista Pasok e il suo fondatore Andreas
Papandreou di ''aver distrutto il Paese con la politica economica
seguita durante il periodo in cui é stato al governo''. Le sue
dichiarazioni hanno provocato durissime reazioni da parte del leader del
Pasok, Evanghelos Venizelos, e di molti altri dirigenti del partito
oltre che dell'ex premier Giorgos Papandreou, figlio di Andreas (che ha
governato il paese per due decenni). Venizelos ha telefonato a Samaras
chiedendogli di richiamare all'ordine Voridis, mentre Giorgos Papandreou
ha accusato il governo guidato da Costas Karamanlis (di Nea Dimokratia)
di essere il vero responsabile del tracollo greco.
Scaramucce estive di poca importanza di fronte a ciò che la Grecia vedrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Oggi infatti i
rappresentanti della troika - i tedeschi Servaz Deruz (Ue) e Claus
Masuch (Bce) e il danese Paul Tomsen – arrivano di nuovo ad Atene per
controllare che il governo Samaras abbia fatto i compiti. Per concedere
nuovi prestiti ad Atene – si parla di circa 8 miliardi di euro - la
troika pretende che le promesse di Samaras e dei governi precedenti
siano mantenute, e subito. Al centro delle richieste della troika c’è il
taglio netto del numero dei dipendenti pubblici, una nota dolente per
il governo Samaras che dopo aver licenziato in tronco duemila lavoratori
del gruppo radiotelevisivo pubblico ERT è andato in fibrillazione e ora
dovrà probabilmente riassumerne una parte all’interno della versione
mini della Tv di stato che socialisti e Dimar pretendono. Nel mirino dei
tagli potrebbero finire i dipendenti dell’Ente nazionale per la
Prestazione dei Servizi Sanitari (Eopyy), ma anche quelli degli Enti
previdenziali. Annunciate nuove tasse sugli immobili, mentre il ministro
delle Finanze Yannis Stournaras potrebbe chiedere la riduzione dell'Iva
sui prodotti alimentari e nel settore della ristorazione per cercare di
recuperare appeal tra gli imprenditori e i lavoratori del settore
turistico.
Da parte sua,
il nuovo ministro della Riforma Amministrativa, Kyriakos Mitsotakis,
dovrebbe chiedere ai tre commissari della troika una proroga fino a
settembre per la messa in mobilità di 12.500 lavoratori pubblici. Ma la
troika – e le multinazionali di tutto il mondo – chiedono da tempo ai
burattini di Atene di ritoccare la legge sul lavoro, abbassando il
salario minimo ad almeno 350 euro mensili, togliendo ogni freno al
lavoro precario e a tempo e concedendo agli imprenditori la possibilità
di rifiutarsi di fornire servizi per conto di lavoratori che hanno
partecipato a mobilitazioni e scioperi. Approfittando di una
disoccupazione intorno al 27%, gli imprenditori di mezzo mondo e i loro
strumenti istituzionali – con l’UE in prima fila - stanno cercando di
imporre ad Atene condizioni di lavoro in stile Bangladesh.
Il governo
Samaras cerca di darsi un’immagine di credibilità in tema di lotta
all’evasione, dopo la enorme figuraccia della Lista Lagarde, e ora il
ministro delle Finanze Stournaras ha presentato una richiesta ufficiale
per l’invio di informazioni riguardanti individui e aziende che hanno
conti in Lussemburgo, con depositi stimati fra i 600 e gli 800 milioni.
Secondo fonti diplomatiche elleniche la cosiddetta “lista Juncker” sarà
inviata in Grecia ai primi di settembre. Che le informazioni vengano
utilizzate dal governo ellenico per eventuali azioni contro gli evasori
però è tutto da vedere.
Per ora
l’azione del governo, della magistratura e della polizia si concentrano
contro chi tenta di bloccare la svendita del paese e la chiusura dei
servizi pubblici. Sabato alcune decine di attivisti antifascisti hanno
tentato di fare irruzione all’interno di un Hotel di Patrasso dove si
svolgeva un meeting dei neonazisti di Alba Dorata. La polizia è
intervenuta ed ha arrestato 14 manifestanti.
Intanto nella
capitale nei giorni scorsi è stata annunciata la chiusura di ben quattro
ospedali pubblici: il Policlinico di Piazza Omonia e i nosocomi di
Sant’Elena, Patission, e Agia Varvara. Un blitz in stile ERT da parte
del governo che non mancherà di suscitare proteste e reazioni.
A metà della
scorsa settimana a scioperare sono stati, per 48 ore, i lavoratori degli
uffici delle imposte che hanno così protestato contro la tendenziale
privatizzazione della rete ora pubblica e il licenziamento di molti
dipendenti. “Lo sfascio degli uffici, le privatizzazioni e la
criminalizzazione dei lavoratori hanno preparato il terreno: la fase
successiva sarà il licenziamento'' ha denunciato il sindacato.
Tratto da TerraRealTime
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