All’inizio del nostro percorso sarà utile conoscere ciò che esseri umani di culture e religioni diverse considerano, da secoli, il percorso essenziale della cosmogonia e la sintesi della teoria dell’esistenza umana, sulla base di convinzioni in parte poggianti su basi teoriche che si dileguano in un passato irraggiungibile, in altra parte confermate da esperienze soprannaturali quali visioni mistiche, messaggi medianici, esperienze di premorte (NDE) e fenomeni simili, i quali a volte hanno superato il vaglio di verifiche sperimentali ed hanno mostrato la loro attendibilità.
Questa la versione più accreditata in ambito esoterico.
Molte migliaia di anni fa, l’Assoluto (o Dio), uscì dal suo stato di riposo, ed emanò da Sé l’universo, creando, in questa sua discesa, sette Mondi formati di materia sempre più densa.
E’ controverso se nel mondo in cui Egli abiti esista solo energia “pura”, ontologicamente diversa da quella dei livelli successivi, oppure se questo Assoluto sia comunque egli stesso composto della stessa “sostanza” dei mondi più densi, nei quali questa stessa energia (da Einstein si è imparato che energia e materia sono volti diversi di una stessa realtà) diventi sempre più densa fino a dar luogo alla materia solida che costituisce le forme che noi conosciamo.
Resta il fatto che da una Sorgente emanano diversi piani, che per le più famose tradizioni, sono Sette.
I nomi dati a questi sette Mondi (o “piani”) sono i seguenti, dal più sottile al più denso:
7) Divino (o Adi) |
6) Piano dell’anima (o Monadico o Anupadaka) |
5) Spirituale (o Atmico) |
4) Intuitivo (o Buddhico) |
3) Mentale: |
- superiore o causale |
- inferiore o mente concreta |
2) Piano Astrale |
1) Mondo fisico e Doppio eterico |
Dopo essere scesa fino a creare gli atomi della materia solida (involuzione) l’energia del Padre iniziò a risalire (evoluzione), e guidata dall’intelligenza divina, creò in miliardi di anni le creature del regno minerale, vegetale ed animale (che qualcuno chiama, rispettivamente, primo, secondo e terzo Regno della Natura). Dopo molti millenni alcuni animali si evolsero al punto di poter accogliere dentro di sé una scintilla divina, detta Spirito o Monade. Questi animali diventarono singoli individui ed il loro insieme costituisce il genere umano (ovvero il quarto Regno della Natura).
L’uomo, anche se in modo inconsapevole, vive contemporaneamente in sei Mondi della creazione.
Nel settimo livello, secondo alcuni, l’uomo non è presente.
Secondo altra prospettazione, una parte dell’uomo è presente anche a questo livello. Si tratterebbe del cosiddetto “Seì divino” o “Sé superiore”, che alcuni considerano proprio la parte dell’uomo che è, in realtà, una sfaccettatura del “diamante” dalle infinite facce che è Dio.
Nel livello Divino, non esistono più le cose isolate tra loro, non esistono più oggetti distinti né singole individualità (con termini filosofici diremmo i singoli enti): è il Mondo di Dio dove l’Uno contiene il Tutto.
Nel Mondo fisico l’uomo possiede il corpo che tutti conosciamo, nel Mondo Astrale egli sperimenta emozioni, desideri e passioni ed in quello Mentale esprime i suoi pensieri. Si sostiene anche che raramente egli sperimenta qualcosa dei Mondi superiori a quello Mentale, in quanto da questi Mondi provengono sia l’estasi del mistico che l’ispirazione dell’artista.
Questa sua presenza nei vari Mondi della creazione è possibile perché, in ognuno di essi, egli possiede un “corpo” costituito dalla sostanza di quel Mondo. Pertanto, egli possiede anche un corpo astrale ed un corpo mentale. Negli altri mondi più sottili (intuitivo e spirituale) sembra che non occorra alcun corpo al di fuori del puro spirito.
L’insieme di questi corpi, dai più densi ai più sottili, costituisce una specie di “nube” che attraversa il corpo fisico e lo circonda per alcuni centimetri; questa “nube” luminosa viene chiamata “aura” (o “uovo aurico” per la sua forma che ricorda un uovo con la parte più larga di sotto).
I colori che appaiono nell’aura possono indicare sia lo stato di salute sia il tipo di pensiero (egoistico, amorevole, ecc.) che la persona sta intrattenendo in quel momento.
La personalità non è altro che la risultante della memoria della propria identità, nonché dell’influenza dei corpi fisico, emotivo e mentale, con i quali il nostro spirito si ricopre temporaneamente per prendere parte alle esperienze della vita terrena.
Operando una similitudine, è esattamente come indossare una bella veste di seta (il corpo mentale) e, su quella, un più pesante soprabito (il corpo emotivo) e, in aggiunta a quello, un largo e massiccio mantello (il corpo fisico). Ognuno di questi, imponendoci particolari modalità per gestire e risolvere i problemi, i conflitti e l’angoscia da essi provocata, ci limita, rendendoci più difficile esprimere ciò che siamo realmente, e rendendo più difficile agli altri conoscere il nostro vero “io”.
Non bisogna trascurare, peraltro, che è il nostro vero “io”, il nostro spirito, a portare con sé la memoria del proprio passato e la consapevolezza della propria vera identità (almeno a livello inconscio). Questa memoria-consapevolezza è il primo e più importante fattore di influenza (meglio: di formazione) della personalità. Se ne riparlerà nella pagina del karma.
Finché il corpo fisico è in vita, esso lega e stringe a sé (assieme agli altri corpi emotivo e mentale) lo spirito, che quindi non riesce (nella normalità dei casi) a percepire presenze negli altri mondi superiori, non rilevabili dai cinque sensi del corpo fisico; né ha la libertà di staccarsi da esso e viaggiare liberamente.
Un distacco temporaneo dei corpi sottili dal corpo fisico non è tuttavia impossibile: questo accade in alcune persone predisposte, oppure in altre che abbiano praticato un lungo esercizio, ed è fenomeno chiamatobilocazione (o OBE: Out of Body Experience); sembra inoltre che lo stesso distacco avvenga molto spesso nel sonno, momento in cui i vincoli tra lo spirito ed il corpo fisico si allentano. Da osservazioni e rilevazioni fatte (con l’aiuto di medium, veggenti, fotografie ed esperienze vissute in prima persona al di fuori del corpo anche come osservatori di altri esseri umani) si è visto che ad un certo punto del sonno lo spirito, rivestito di tutti i corpi sottili compreso il doppio eterico, si distacca dal corpo fisico per dirigersi verso altre mete. I corpi sottili staccatisi momentaneamente dal corpo fisico ne assumono lo stesso aspetto, pur rimanendo legati al corpo fisico da una cordicella che appare come d’argento.
Purtroppo la maggior parte delle volte non resta alcun ricordo del viaggio effettuato nel sonno, probabilmente a causa del particolare stato di coscienza in cui si trova il cervello umano in quei momenti; le poche volte in cui una traccia resta, la memoria serba il ricordo di un sogno. Le persone raccontano di avere fatto sogni ambientati in luoghi prima mai visti, ricchi di dettagli che sono poi stati verificati, oppure di essersi trovati in luoghi celestiali e meravigliosi, e di avere incontrato esseri di luce o persone defunte, e spesso di aver ricevuto da loro informazioni su eventi futuri poi realmente accaduti.
Il ricordo, tuttavia, resta custodito nell’inconscio della mente, quella “parte” (oggetto di studio della psicanalisi) in cui sono conservate – tra le altre cose – tutte le esperienze delle esistenze passate. Da lì, pur in modo inconsapevole, tali esperienze riemergono ed influenzano il nostro io e quindi la nostra personalità.
Il sonno, come si è detto, consente una maggiore sensibilità ai fenomeni provocati da entità appartenenti ai livelli eterico e astrale. Molto spesso si ricevono comunicazioni nelle quali si odono o comunque si comprendono distintamente le parole, le quali annunciano avvenimenti futuri; altre volte è anche possibile vedere immagini. La differenza tra questi “sogni” e quelli che paiono derivare da un’uscita dal corpo consiste nel fatto che, in questo caso, la persona sente di dormire e di trovarsi ferma nel suo letto. Non è nelle condizioni di potersi spostare, spesso non ha sensazioni tattili o se le ha non corrispondono alla posizione del suo corpo fisico, ed è consapevole di ascoltare e/o vedere un messaggio. Molto spesso questo viene ricevuto in uno stato di grande lucidità, nel quale la persona inizia a riflettere su ciò che riceve ed anche a ragionarci sopra.
Lo stesso stato di coscienza, che a ragione si può definire “medianico”, può essere raggiunto, con un paziente esercizio, anche attraverso la meditazione.
Ad ognuno dei sette mondi sopra elencati corrisponde un piano di esistenza.
Il piano della vita terrena è il primo, il cosiddetto punto di partenza (ma anche questo non è pacifico in quanto alcuni messaggi canalizzati considerano la vita umana come terza dimensione, evidenziando l’esistenza di una seconda e di una prima dimensione di sostanza ancora più densa); l’essere vivente che vi si trova ha la possibilità, al termine della sua vita terrena, di passare al livello immediatamente successivo. Analogamente, da questo, si potrà passare al terzo, poi al quarto, e così via.
Il livello successivo è considerato più “elevato”, sia nel senso di una maggiore purezza dovuta alla diversità delle strutture che non si concretizzano in materia, sia al fatto che dal livello superiore si ha una conoscenza maggiore e più consapevole delle leggi che regolano il cosmo e dell’esistenza ed essenza di Dio. Chi sta in un livello può inoltre vedere ciò che accade in quelli inferiori, ed anche conoscerne gli avvenimenti futuri.
Il fenomeno chiamato “morte” avviene al momento in cui i corpi sottili si separano completamente dal corpo fisico. Dopo la morte fisica l’Io si ritira nel mondo astrale, rivestito dai suoi corpi sottili che assumono esattamente la figura e le dimensioni di quello fisico che ormai giace senza vita.
Sembra accertato che la grande massa di coloro che muoiono non sapendo nulla dello stato post-mortem, credono di essere ancora vivi e per qualche tempo (tre giorni al massimo) restano piuttosto perplessi per il pianto e le forte vibrazioni emotive da cui sono circondati.
La letteratura esoterica pullula di esempi e di testimonianze di persone che si sono trovate fuori dal loro corpo fisico. Persone vittime di incidenti stradali, cadute in coma profondo e considerate morte (talvolta con arresto cardiaco), le quali raccontano di avere vissuto esperienze indimenticabili tutte caratterizzate da elementi ricorrenti (oscurità completa, oppure la percezione dall’alto dell’ambiente circostante il corpo fisico, seguita dall’ingresso in un tunnel sfociante in un mondo di luce).
Tuttavia, non solo con la morte avviene questo distacco; pare che avvenga abbastanza spesso anche durante il sonno; molti sogni non sono sempre la concretizzazione “eterica” della immaginazione dello stato di veglia, ma veri e propri spostamenti temporanei nel mondo dei disincarnati, il piano astrale, quello più prossimo.
Vi è una cosa che pochi conoscono ed è assai importante: quando qualcuno passa attraverso gli stadi della morte incontra delle persone familiari a lui care che lo hanno preceduto ed ora lo aiutano a passare nei mondi sottili ed a liberarsi del corpo fisico.
Vi sono attualmente molte testimonianze di ciò, raccolte facendo delle ricerche nei mondi sottili restando nei pressi di persone in procinto di morire. Queste documentazioni, che hanno portato a conoscere gli aspetti invisibile della morte, hanno fatto molto per sollevare il tragico velo solitamente associato con il trapasso.
L’individuo in procinto di morire, oltre ai propri cari, fruisce pure di una gentile assistenza da parte di alcune presenze angeliche. Nel momento che appare l’Angelo della Morte i devas della guarigione (esseri spirituali) si ritireranno definitivamente. A questo punto potranno svolgersi le varie fasi che culmineranno con la morte definitiva del corpo fisico. Ogni fase è comunque assistita da una opportuna e radiante Presenza angelica.
Nella sezione dedicata al karma vedremo come avviene il passaggio della coscienza umana attraverso questi mondi e quale possa essere lo scopo e la destinazione di questo viaggio.
Fonte: http://www.reikimilano.com/articoli/livelli.htm
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