Adesso
pare impossibile formare un governo stabile, che deve comprendere il
PD, quale detentore della maggioranza assoluta dei seggi della Camera
per effetto del premio di maggioranza. Ma proprio il PD e Monti sono
paladini di quella politica che, come dicevo, la maggioranza degli
italiani ha respinto, e sempre più respingerà via via che la depressione
peggiorerà, mettendo a rischio il rispetto del pareggio nominale di
bilancio imposto, sotto severe pene, dal fiscal compact.
Stranamente
e significativamente, in questa cruciale situazione Napolitano vola in
visita di Stato presso la potenza egemone. Non sarà che intende forse
nominare un nuovo pseudo-tecnico come premier per continuare, sotto il
pretesto dell'emergenza e del volere dei mercati, le riforme distruttive
che trasferiscono capitali, imprese e cervelli dall'Italia a Germania,
Svizzera e altri? E che stia concordando con Berlino un sostegno di
brevissimo termine per questo nuovo asso della delocalizzazione guidata,
un sostegno che lo faccia apparire bravo, una boccata di ossigeno per
il Paese stremato? Questo asso potrebbe essere Prodi o Amato, che con le
loro leggi e riforme e privatizzazioni già tanto hanno fatto in quel
senso, spezzando la schiena all'economia di questo Paese. O qualcuno
della Banca d'Italia, che si è distinto nel non vedere le ruberie in MPS
o nel legittimare davanti ai giudici penali il superamento della soglia
di usura, mediante compiacenti circolari in conflitto di interesse e
che esse stesse costituiscono concorso in quel medesimo delitto.
Quel
che mi aspetto è che, se non ci mobilitiamo con la denuncia e
l'informazione preventive, a brevissimo parta un'azione di
destabilizzazione del sistema bancario italiano, anche mediante un
rialzo artefatto dello spread finalizzato a deprezzare i titoli pubblici
italiani detenuti dalle banche italiane, in quanto queste detengono i
detti titoli come importante componente del loro attivo patrimoniale, e
in caso di rialzo dei rendimenti con conseguente calo del valore di
mercato dovrebbero ridurre la loro valorizzazione in bilancio, con tutte
le conseguenze di ciò. Lo spread lo possono far salire a piacimento
mediante lo shorting, il rating, le esternazioni. Poi, quando si sarà
alzato a livelli di allarme, potrebbero imporre alle banche italiane di
fare accantonamenti a copertura di possibili perdite sui titoli
pubblici, così da comprimere il capitale netto delle banche. Allora
saremmo davvero in croce.
La
predetta manovra di destabilizzazione creerebbe panico, blocco di
pagamenti, allarme per i depositi, carenza di contanti, limitazione
della prelevabilità. Allora il Quirinale manderà avanti il nuovo
Salvatore a cui il voto e la fiducia e l'obbedienza sono dovuti di
necessità, perché “non c'è alternativa”. Egli imporrà sacrifici
durissimi, innanzitutto in termini di rinuncia alla democrazia e alla
sovranità, e in cambio apporterà un misericordioso aiuto dei fratelli
europei.
26.02.13 Marco Della Luna
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