08 gennaio 2013

Coloranti alimentari

ColorantiI coloranti alimentari sono sostanze prive di valore nutritivo, o impiegate a scopo non nutritivo, addizionate durante la lavorazione dei prodotti alimentari per impartirgli particolari caratteristiche cromatiche o esaltarne la colorazione originaria, conferendogli così un aspetto invitante e più appetibile.





L'impiego dei coloranti alimentari, pertanto, mira essenzialmente ad incrementare l'interesse ed il gradimento dei consumatori nei confronti dei prodotti a cui vengono aggiunti. Non a caso, il consumatore medio percepisce la qualità di un alimento anche e soprattutto dal suo aspetto; così, l'aranciata è buona solo se arancione, il succo di menta se verde, il burro se giallino, il tuorlo se arancione e via discorrendo. Dato che l'impiego di coloranti alimentari può far apparire di buona qualità un prodotto di per sé scadente, esistono alcuni alimenti per cui tale pratica è proibita, ed altri per cui è possibile soltanto con le dovute limitazioni. Giusto per citare qualche esempio (per l'elenco completo si veda il testo del decreto ministeriale 209/96 e successive modifiche), non è possibile addizionare coloranti alimentari a latte, yogurt, uova, acque minerali, carni, pollame, selvaggina, oli e grassi d'origine animale e vegetale, farina, pane, pasta, miele, succhi di frutta, concentrati di pomodoro e pomodori in scatola o in bottiglia, burro di latte di capra e di pecora e diversi tipi di formaggio. Per contro, le categorie nelle quali si fa il maggior utilizzo di coloranti alimentari sono quelle delle bevande analcoliche, dei dolciumi e prodotti da forno in genere (gelati, pasticcini, prodotti di confetteria), degli integratori alimentari, delle salse e dei cibi preconfezionati. Sempre dal punto di vista legislativo, non sono da considerarsi coloranti alimentari:
1) gli estratti e i succhi di vegetali e di frutta (ad esempio carota, sambuco, limone, fragola, prezzemolo);
2) i prodotti alimentari essiccati o concentrati;
3) le sostanze aromatiche dotate di effetto colorante secondario, come paprica, zafferano;
4) i pigmenti utilizzati per colorare le parti esterne non commestibili di prodotti alimentari (rivestimenti di insaccati o di formaggi).
Una classificazione particolarmente interessante per il consumatore è quella che distingue i coloranti alimentari in coloranti naturali e coloranti artificiali. Alla prima categoria appartengono moltissime sostanze con grande variabilità di origine e struttura chimica; sebbene naturale non sia sempre sinonimo di innocuo e salutare, questi coloranti godono di un grande consenso da parte dei consumatori, che viceversa non vedono di buon occhio gli additivi di sintesi, a causa della presunta pericolosità puntualmente sollevata dall'ultima ricerca in materia. Tuttavia, se da un lato i coloranti naturali presentano vantaggi di migliore tollerabilità e sicurezza, dall'altro quelli artificiali sono preferiti dalle industrie perché più stabili alle fluttuazioni di temperatura e pH, e resistenti alla luce ed ai processi di ossidazione. Alcune delle sostanze create dall'uomo per soddisfare queste esigenze, tuttavia, si sono successivamente dimostrate nocive per l'uomo stesso (basti ricordare alcuni esempi: Rosso Sudan, Giallo Burro).
Si noti comunque che la distinzione tra coloranti naturali ed artificiali non esiste in termini giuridici, poiché la legislazione inerente l'etichettatura ammette l'utilizzo del termine "naturale" solo nel caso degli aromi. In altre parole, dal punto di vista normativo, i coloranti "naturali" non esistono. Inoltre, i coloranti ottenuti da fonti naturali subiscono inevitabilmente una serie di processi tecnologici di estrazione, purificazione e stabilizzazione, tali per cui l'aggettivo naturale sarebbe comunque discutibile.
Come tutti gli additivi autorizzati all'uso, e riconosciuti a livello della Comunità Europea, i coloranti sono classificati e identificati con una lettera E seguita da un numero, nel caso specifico compreso tra 100 e 180. Più in particolare, tutti i coloranti compresi tra il 100 ed il 163 sono organici naturali o di sintesi, mentre i rimanenti (dal 170 al 180) sono coloranti inorganici - minerali. Di seguito, riportiamo l'elenco dei coloranti alimentari ammessi, sottolineando con sfondo verde quelli di "origine naturale" e con sfondo rosso quelli per cui vi sono evidenze concrete circa una possibile pericolosità in particolari categorie di soggetti.

ELENCO DEI COLORANTI ALIMENTARI AMMESSI (Allegato n. 1 della Direttiva Comunitaria 94/36, riguardante i coloranti autorizzati all'uso).
E' autorizzato l'uso di pigmenti di alluminio preparati con le sostanze coloranti specificate in questo allegato.

N. CE Nome comune Numero CI (1) o descrizione
E 100 Curcumina 75300
E 101 i) Riboflavina
ii) Riboflavina-5'-fosfato
E 102 Tartrazina 19140
E 104 Giallo di chinolina 47005
E 110 Giallo tramonto FCF 15985
Giallo arancio S
E 120 Cocciniglia, Acido carminico, vari tipi di Carminio 75470
E 122 Azorubina, Carmoisina 14720
E 123 Amaranto 16185
E 124 Ponceau 4R, Rosso cocciniglia A 16255
E 127 Eritrosina 45430
E 128 Rosso 2G (ATTUALMENTE VIETATO) 18050
E 129 Rosso allura AC 16035
E 131 Blu patentato V 42051
E 132 Indigotina, Carminio d'Indaco 73015
E 133 Blu brillante FCF 42090
E 140 Clorofille e 75810
clorofilline 75815
i) clorofille
ii) clorofilline
E 141 Complessi delle clorofille e delle clorofilline con rame 75815
i) complessi delle clorofille con rame
ii) complessi delle clorofilline con rame
E 142 Verde S 44090
E 150a Caramello semplice (2)
E 150b Caramello solfito-caustico
E 150c Caramello ammoniacale
E 150d Caramello solfito-ammoniacale
E 151 Nero brillante BN, Nero PN 28440
E 153 Carbone vegetale
E 154 Bruno FK
E 155 Bruno HT 20285
E 160a Caroteni
i) Caroteni misti 75130
ii) Beta-carotene 40800
E 160b Annatto, Bissina, Norbissina 75120
E 160c Estratto di paprica, Capsantina, Capsorubina
E 160d Licopina
E 160e beta-apo-8'-carotenale (C30) 40820
E 160f Estere etilico dell'acido 40825
Beta-apo-8'-carotenico (C30)
E 161b Luteina
E 161g Cantaxantina
E 162 Rosso di barbabietola, betanina
E 163 Antociani Estratti dai prodotti ortofrutticoli con procedimenti fisici
E 170 Carbonato di calcio 77220
E 171 Biossido di titanio 77891
E 172 Ossidi e idrossidi di ferro 77491
77492
77499
E 173 Alluminio
E 174 Argento
E 175 Oro
E 180 Litolrubina BK
(1) I numeri CI sono ripresi dall'opera "Color Index", terza edizione, 1982, volumi 1-7, 1315, nonché dalle modifiche 37-40 (125), 41-44 (127-50), 45-48 (130), 49-52 (132-50), 53-56 (135).
(2) La denominazione "Caramello" indica le sostanze di colore bruno più o meno accentuato destinate alla colorazione. Tale denominazione non indica il prodotto zuccherato e aromatico ottenuto riscaldando lo zucchero e utilizzato per aromatizzare alimenti (ad es. dolciumi, prodotti di pasticceria e bevande alcoliche).

Elenco dei coloranti alimentari di cui all'articolo 24 per i quali l'etichettatura degli alimenti include informazioni addizionali

Gli alimenti contenenti uno o più dei seguenti coloranti alimentari

Sunset yellow (E 110) [*]
Giallo di chinolina (E 104) [*]
Carmoisina (E 122) [*]
Rosso allura (E 129) [*]
Tartrazine (E 102) [*]
Ponceau 4R (E 124) [*]

devono riportare la seguente denominazione: "denominazione o numero E del colorante/dei coloranti: può influire negativamente sull'attività e l'attenzione dei bambini".

[*] Ad eccezione degli alimenti in cui il colorante è stato utilizzato per la marcatura a fini sanitari o di altro tipo su prodotti a base di carne o per la stampigliatura o la colorazione decorativa dei gusci d'uovo.

NOTE: in persone sensibili - come bambini e soggetti predisposti perché allergici, intolleranti o già sofferenti di asma, orticaria o rinite - la tartrazina e gli altri coloranti azoici

Giallo Tramonto (E 110), Carmoisina (E 122), Amaranto (E 123), Ponceau 4R (E 124), Rosso Allura AC (E 129), Nero Brillante BN (E 151), Marrone FK (E 154), Marrone HT (E 155) e Litolrubina BK (E 180)

possono causare attacchi asmatici, orticaria ed episodi di rinite. La prevalenza di intolleranza alla Tartrazina attualmente stimata è inferiore allo 0,12% nella popolazione generale (JECFA 2007), ma come anticipato è abbastanza comune nei soggetti allergici. Le diete che eliminano la tartrazina e gli altri coloranti azoici, possono quindi risultare benefiche per i pazienti sensibili che soffrono di orticaria, asma ed eczema.
Una quantità di studi in continuo aumento ha confermato un collegamento tra l'ingestione di coloranti azoici e sindrome da deficit dell'attenzione ed iperattività.

Colorante E 128 Rosso 2G

Per quanto riguarda il colorante E 128 Rosso 2G L'EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha concluso che - poiché il colorante si metabolizza rapidamente e ampiamente in anilina, ed essendo questa considerata una sostanza cancerogena per la quale non è possibile escludere un meccanismo genotossico - sarebbe prudente considerarlo come preoccupante per la sicurezza. L'Agenzia ha quindi ritirato la DGA (dose giornaliera ammissibile) per il colorante alimentare E 128 Rosso 2G.

Tratto da MyPersonalTrainer

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